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emilia road chapter

un bis di editoriali 2021 (pinarella e celti) (by gianni)


Ottobre 2020 ultimo pranzo in ristorante e in compagnia poi la pandemia riprende il sopravvento e ci rinchiudiamo nelle nostre tane a fare congetture, ipotesi, programmi ma soprattutto a seminare nel nostro orticello speranze di ogni genere……. annaffia, concima, annaffia e concima e così la speranza cresce fino a riconquistare la realtà.
Si apre, con le dovute cautele, ma si apre e allora in famiglia si discute un po’ sul da farsi e sulle decisioni da prendere…. andiamo o non andiamo, l’accendiamo o non l’accendiamo???? Fumata bianca, la decisione è presa e occorre trovare, senza perdersi in lungaggini, una “organizzazione” alla nostra portata…. la vogliamo all’altezza, la vogliamo con le caratteristiche giuste che ci garantisca la buona riuscita…. non siamo di bocca buona noi.
La ricerca spasmodica di tutto il parentado porta i suoi frutti….. trovata la struttura affrontiamo di petto, no meglio di pancia, il menù!!!!
La consultazione è di quelle degne del nostro parlamento, due interminabili giorni per decidere e per concordare 3, e dico 3 parole: Mare e Monti

Capitolo 1 (18.07.2021 - Pinnarella di Luna Run)
Decidiamo di andare in ordine di scrittura, c’è prima il mare e allora andiamo al mare. Si parte di buonora e facendo nostro il consiglio di un anziano, si porta tutti un po’ di sale in tasca in modo che pian piano ci si abitua a quell’odore di sale umido che impregna l’aria nei luoghi marittimi…. l’esposizione troppo repentina all’ambiente salmastro (dopo più di un anno di astinenza) potrebbe creare traumi irreversibili, e credetemi, non ne sentiamo la mancanza e soprattutto dopo attente analisi…. non ne abbiamo bisogno!!!
Se sotto l’aspetto della salute, con questo escamotage, partiamo piuttosto tranquilli così non è per l’aspetto meteo, infatti “Cassandra” ha oracolato
. Porca troia, ma non tace mai…. lasciarla a casa non si può perché ha delle conoscenze altolocate, speriamo che questa volta…… e invece no, non si sbaglia nemmeno se paghi e così le nostre quattro/cinque/sei gocce le prendiamo, anche se non danno un gran disturbo, appena toccano terra evaporano così come evaporano i chilometri che ci separano dalla prenotata e agognata salsedine.
Arrivati e appollaiati sulle sedie siamo pronti ad attaccare le nostre prede.
La delicatezza degli antipasti, il profumo dei primi, la fragranza del fritto e della grigliata e la libertà che ti porta un buon vinello fresco fanno si che i nostri sensi si perdano qua, in riva al mare tra una valanga di risate, infatti dai tavoli si alzano ininterrottamente mulinelli e mulinelli di puttanate (licenza poetica) da guinness dei primati.
Fortunatamente l’età non è più “media” ma tende all’avanzato e così in un lasso di tempo decoroso si assopiscono gli animi e anche le forze e assistiamo ad una ritirata verso il lettino in spiaggia e al conseguente stravaccamento dei nostri eroi.

Capitolo 2 (25.07.2021 - Run dei Celti)
Dimenticata la trasferta marittima, ma non dimenticate le libagioni offerteci nell’occasione ci apprestiamo a vivere il secondo atto delle nostre tre parole, ….. monti.
Trasferta anche questa abbastanza lunga in termini di tempo, perché si sa che un chilometro montanaro dura quanto 5 chilometri in pianura. Si parte presto, sono 110 chilometri dei quali 80 in montagna.
Per non farci cogliere di sorpresa, interpelliamo “Cassandra”……
noooo non è possibile, farò la proposta di eliminarla fisicamente.
La nostra carovana si dirige verso le terre che hanno visto la civiltà celtica e che ne portano ancora il segno, piano piano l’odore di salsedine viene sovrastato dal profumo di erba fresca, la temperatura marittima della scorsa settimana lascia, chilometro dopo chilometro, spazio al frescolino montano che ti porta quei brividini conosciuti anche in altre situazioni libidinose….. “i sgrisor”.
Curva dopo curva le nostre moto riprendono a menare il culo sù e giù e sù e giù e su e giù (questo dovrebbe ricordarmi qualcosa ma la memoria non mi è di aiuto) in un balletto gioioso….. una piega di qua…. una piega di la…. una piega di troppo……
Tutte le moto sono parcheggiate e ci si appresta ad intavolarci quando un urlaccio poderoso squassa l’ambiente…Cassandraaaaaa piove porca p…..a!!!! Fortunatamente solamente quattro /cinque/sei gocce poi il bello.
Il bello di un pranzo montanaro con sapori di una cucina casalinga, dalla polentina ai salumi fatti in casa e un po’ di ciccia niente male con una spruzzatina di un buon vino nostrano.

Possiamo dire che l’ “organizzazione” che ci ha assistito è di prima qualità e ha soddisfatto i nostri fini palati.
Se siete arrivati a leggere fino in fondo, meritate che vi sveli un segreto:
-quando abbiamo scelto la struttura per organizzare i nostri run, ci ha colpito una frase che ci hanno detto i responsabili…… noi non lo facciamo di mestiere, lo facciamo perché dentro di noi brucia “una passione senza tempo”
GRAZIE EMILIA ROAD CHAPTER

PS: un ringraziamento particolare ai road e ai ragazzi della strada (mi piace di più che safety)